domenica 3 ottobre 2010

Orchidee e maiali

Il nostro amato Silvio, premier di uno dei paesi più cattolici al mondo (99% della popolazione secondo le stime del vaticano) si è messo a bestemmiare polverizzando il secondo comandamento. Alcuni, a torto, paragonano l'uscita del berlu a quella del baffo, di ceccherini e di altri bestemmiatori da tivì. A torto perché la sua bestemmia è molto diversa. Trovo infatti che ci sia un'enorme differenza tra la bestemmia detta all'improvviso a causa di un'improvvisa irritazione. Quella è una bestemmia povera, che può venir fuori anche da un vero cattolico che tiene in alta considerazione il padre nostro (loro) e che poi forse se ne pentirà anche sinceramente. Niente di tutto ciò. La bestemmia del nostro amato premier è diversa. Intanto dal momento in cui ha pensato "cià, adesso racconto su quella barza lì" lui sapeva che avrebbe bestemmiato. E non gliene importava un fico di dogmi, divinità, comandamenti, altrui sensibilità, telefonini puntati (gran recidiva) e altre puttanate, tutte robe che invece in un lampo d'ira è normale e lecito dimenticare. Quella del noto ladro puttaniere mafioso narcotrafficante e, stando agli attuali sospetti della procura di firenze, pluriomicida e terrorista è una bestemmia di quelle belle, di quelle spiritose, di quelle che intercalano nelle frasi rendendole più speziate, quelle che i miei amici anticlericali ed io (cane) amiamo. Bella silvio e sempre sia lordato il porco di cristo!

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