martedì 28 settembre 2010

Giuseppe e Giovanni

La roba che più mi crea confusione nella vita è la distinzione tra un Giovanni ed un Giuseppe. Ogni volta che ne incontro uno è un dramma. E allora cerco di creare collegamenti mentali tra loro e gli altri Giuseppe e Giovanni che ho conosciuto e di cui mi ricordo. Ad esempio, entrambi i miei nonni si chiamavano Giuseppe, allora se incontro un Giuseppe cerco di memorizzare la formula, il riferimento: "quello lì si chiama come il nonno", se invece si chiama Giovanni memorizzo "quello lì si chiama diversamente dal nonno". Poi però non mi ricordo mai se era "come" o "diversamente". E dentro di me provo un profondo senso di odio per me e per Giovanni o Giuseppe che fosse.
Bisognerebbe eliminarne uno di sti nomi, che fra l'altro sono anche vecchi e puzzano di muffa.
Anzi, se ne eliminassero uno non riuscirei a ricordare quale è stato mantenuto e quale invece no, quindi dovrebbero essere eliminati entrambi. E tutti quelli che si chiamano Giuseppe o Giovanni dovrebbero avere due opzioni: passare al più fresco Gioacchino o poter accedere liberamente alla dolce morte.

sabato 11 settembre 2010

Quel discorso là

quello che si sente certe volte, quello che uno con toni lamentosi dice che sente che l'Italia sta allegramente tornandosene al fascismo che è un orrore disgustoso e allora un altro gli risponde che però il comunismo mica è meglio. Che insomma, dei gulag cosa mi dici?
E niente di questo discorso la roba che mi stupisce ogni volta è come faccia a sopravvivere, a godere di ottima salute in quanto mi capita di sentirlo spesso. Perché insomma, l'Italia ha vissuto il fascismo, portella della ginestra, la strage di piazza fontana e della stazione di Bologna che è tutta roba di estrema destra. E persone riconducibili a questi eventi e ai movimenti politici che li promossero, ordini nuovi, gladi, msi e forze nuove varie, o persone a loro vicini siedono addirittura in parlamento o occupano importanti cariche istituzionali. Ecco, alla luce di ciò quello che mi domando ogni volta è come faccia invece una persona, magari anche sana di mente eh, a metter Prodi, Vendola, i gulag le brigate rosse e piazza Tiananmen nella stessa frase senza sentirsi profondamente ridicola.