mercoledì 25 agosto 2010

Coulrofobia portalo via.

C'è una nuova malattia in città, mica che sia una gran notizia perché è una roba frequente specie nelle malattie mentali. Non una malattia per l'esattezza ma una fobia; si chiama coulrofobia ed è l'insensata paura da parte del soggetto verso i clown, i pagliacci del circo.
Io mica ci credo, io lo so in realtà come funziona, è una dinamica sociale.
C'è uno che ci ha degli amici, che sta in una compa, però è uno che non ha ancora trovato la sua peculiarità e questo lo turba.
Di solito nella compa c'è quello che per primo passa dalla bici al booster e quello che per primo passa dal booster alla golf. C'è quello col padre coi soldi, il vegano, quello col cazzo grosso e quello ciccione. C'è quello che impenna e quello che fa le capriole all'indietro da fermo. Ci sono “lo zio” e “il chicco”, veri e propri dogmi della cumpa.
Poi ci è quello anonimo, che non se lo cagano tantissimo. La coulrofobia serve a questo, all'anonimo che non si accetta come l'anonimo, non accetta la mancanza di particolarità facilmente identificabili (=stereotipi) come particolarità, e se ne crea una ad hoc, incontestabile dagli altri. Tanto nessuno lo chiuderà mai in uno stanzino con pennywise e uno con una laurea che gli vende tre pillole di certo lo trova. Così finalmente anche lui il venerdì sera al pub, colla sua guinness da 8 euro davanti potrà gioire e dichiararsi speciale. Lui è il coulrofobico. Lo stronzo.

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