giovedì 15 luglio 2010

bavaglia sì bavaglia no bavaglia forse

girovagavo a casaccio nel sito del circolo anarchico ponte della ghisolfa di milano, e mi imbatto in una roba del 2003:

"presentata a Palazzo Chigi da due ministri: Castelli (Giustizia) e Stanca (Innovazione). Il testo varato dal Governo concretizza con pochi semplici concetti un quadro orwelliano paventato dai più pessimisti all'alba della rivoluzione digitale. I provider internet e gli operatori di telefonia devono conservare fino a cinque anni tutti i dati del traffico, quello internet, appunto, e quello telefonico. Per dati di traffico si intendono i contatti, chi manda o spedisce un messaggio, a chi viene fatta una telefonata e da chi, e quando. Dati che l'autorità giudiziaria potrà richiedere alla bisogna a provider ed operatori. La giustificazione di tutto questo è quella di sempre: sicurezza e anti-terrorismo."

che uno dice, ma allora questi che cazzo vogliono? prima dovevamo essere tutti controllati, adesso ci dicono che siamo tutti controllati e che non va più bene? prendessero una posizione e la facessero durare.
ma il passo successivo è: aspè aspè, ma io stesso ai tempi ero contrario a quella roba lì e oggi son contrario al bavaglio, alla roba contro le intercettazioni e la di esse pubblicazione, anche io allora son banderuola.
poi per fortuna mi riscuoto. quella roba là era finalizzata a incutere timore a chi esprime le sue opinioni ed esercita critica e fa satira su internet, tutto ciò per fare i loro porci comodi coi nostri soldi, quindi col nostro tempo, quindi colle nostre vite. questa roba qua di adesso, la bavaglia, è finalizzata a continuare a fare i loro porci comodi indisturbati coi nostri soldi quindi col nostro tempo quindi colle nostre vite.
meno male, per un attimo avevo pensato che ero stronzo io.

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